
Nel campo della letteratura di viaggio, lo scozzese Patrick Brydone deve la sua fama, che fu vasta e duratura, al Viaggio in Sicilia e a Malta – 1770, un’opera che per decenni costituì il baedeker per tutti coloro i quali, dopo di lui, andarono a visitare la Sicilia.
La scoperta di un suo inedito diario di viaggio relativo al Grand Tour compiuto negli anni 1769-1771, dall’Inghilterra all’Italia – attraverso la Francia – sino in Svizzera, e la relativa pubblicazione nel volume dal titolo Il Grand Tour di Patrick Brydone, Lugano 2011, pp. 202 con sedici tavole fuori testo, € 25,00, ha consentito di far conoscere meglio al pubblico, grazie alla vivace traduzione in lingua italiana di Rosario Portale, docente di Lingua e letteratura inglese presso l’Università di Catania, questo tipico viaggiatore-scrittore dell’Età dei Lumi e di apprezzarne ancora una volta le straordinarie doti di narratore genuino e versatile e l’impareggiabile maestria descrittiva.

Pensato per una eventuale, futura pubblicazione (lo conferma, fra l’altro, la scelta deliberata dell’artificio letterario allora in voga del Voyage par lettres), questo diario, fu scritto quasi tutto di getto ed è rimasto nell’originaria forma manoscritta per circa 240 anni.
Brydone, infatti, non rielaborò, non ricreò, né riscrisse a tavolino, come facevano un po’ tutti i viaggiatori del tempo e come lui stesso aveva fatto per il Viaggio in Sicilia e a Malta, quanto aveva scritto, registrato e/o appuntato nel corso del suo lungo viaggio. Da qui la freschezza e l’immediatezza delle tantissime osservazioni, considerazioni, impressioni, descrizioni, storie e digressioni che tramano e impreziosiscono le pagine di questo volume. Sedici tavole, tra le quali alcune splendide illustrazioni del pittore napoletano settecentesco Pietro Fabris, contribuiscono ad arricchire la lettura del testo.
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