
La ‘rappresentazione’, grafica innanzitutto, è uno dei motivi caratterizzanti le diverse epoche della civiltà. All’interno della teoria della rappresentazione il concetto di ‘prospettiva’, intesa nelle sue molteplici valenze semantiche, assume un significato particolare e sempre attuale, paradigma dello sviluppo della scienza e dei suoi profondi rapporti con la tecnologia e l’arte.
La prospettiva nasce dalla necessità di rappresentare in modo coerente lo spazio usuale su una superficie piana e si sviluppa attraverso poche e semplici regole matematiche. Partendo da queste costruzioni geometriche il matematico francese Gerard Desargues, contemporaneo di Cartesio, costruisce e sviluppa la cosiddetta geometria proiettiva, punto di partenza di nuove teorie fondamentali per la scienza moderna.
La prospettiva ha da sempre influenzato la scultura e l’architettura ed il suo sviluppo ha avuto continue implicazioni nell’ambito della filosofia. L’etimologia stessa della parola ‘prospettiva’ ne lega il concetto a quello di ‘punto di vista’, mentre la costruzione di uno spazio in cui trova posto l’infinito porta con sé, in modo naturale, suggestive implicazioni.
Assistiamo oggi al ridimensionamento della geometria negli insegnamenti di base, mentre emerge l’esigenza contestuale di una profonda conoscenza di questi concetti per lo sviluppo delle nuove tecnologie. Una riflessione su questi argomenti appare pertanto di stringente attualità.
Proprio questi aspetti tratta il volume Prospettiva e geometria dello spazio, a cura di Marco Franciosi, formato cm 17×24, pp. 280, con illustrazioni in bianco e nero e a colori, € 30,00 pubblicato nella collana del Centro Studi Enriques di Livorno, in collaborazione con la Provincia di Livorno, La Cassa di Risparmi di Livorno e L’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli.