
Più si va avanti negli anni e più la ricerca archeologica a Mozia si rivela centrale per la storia della Sicilia occidentale, alle radici stesse del nostro Mediterraneo. L’insularità dello Stagnone di Marsala, lungi dall’essere un motivo di separazione e di involuzione culturale, restituisce una ricchezza culturale che attraversa diverse etnie, dai Fenici alle variegate componenti greche, dal sostrato elimo sempre meno “barbaro” all’“africana” Cartagine.

Questi elementi risultano con maggiore evidenza analizzando i risultati degli scavi condotti a Mozia nel 2009 e nel 2010, sotto la direzione del prof. Enrico Acquaro, dal Dipartimento di Storie e Metodi per la Conservazione dei Beni culturali dell’Università di Bologna in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Culturali di Trapani e dell’Assessorato BB.CC.AA. Regione Siciliana ed ora pubblicati nel volume dal titolo Scavi e ricerche a Mozia – II, a cura di Enrico Acquaro, formato cm 19,5×26, pp. 140 con numerose illustrazioni, Agorà & Co., Lugano 2011, € 24,00, ISBN 978-88-97461-07-4, (Biblioteca di Byrsa, 7).
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Sommario del volume
Enrico Acquaro, Introduzione. Ricerche a Mozia (2009): Enrico Acquaro, Ricerche a Mozia punica; Paola De Vita, Culti dionisiaci a Mozia; Francesco Torre , Lo Stagnone di Mozia: l’evoluzione geomorfologica costiera e sottomarina e una prima valutazione ambientale; Ricerche a Mozia (2010). Scavi nell’area della «casa dei mosaici»: Paola De Vita – Manuel Martinez , Lo scavo; Antonella Lamia, Note metrologiche; Vittoria Tina Di Giorgio, Le tegole; Noemi Lo Presti – Maria Pamela Toti, Le anfore da trasporto; Noemi Lo Presti, La ceramica comune; Domenica Cafiero, Il peso da telaio; Caterina Aguanno, La ceramica attica; Giuliana Pantaleo – Orsola Pellegrino, La ceramica di tipo ionico e a vernice nera; Giuseppina Mammina, Le monete; Paola De Vita, Il pendente in oro; Manuel Martinez, Le punte di freccia in bronzo; Daniela Ferrari, I vetri; Vittoria di Giorgio – Antonella Lamia, Bibliografia.