Le ali di Clio. Massimo di Tiro e il pensiero storico classico

Clio, affresco da Pompei
Clio, affresco

Massimo di Tiro, filosofo e retore greco vissuto a Roma all’epoca degli ultimi Antonini, è esponente, meno noto di altri, della Seconda Sofistica, eloquente rappresentante di quel “platonismo eclettico” quale emerge dal nutrito corpus superstite delle sue 41 dialexeis: le quali, se anche talvolta liquidate alla stregua di esercitazioni retoriche, offrono invero ampia materia di ricerca agli studiosi nella misura in cui rappresentano testi di intrattenimento destinati alla ricezione da parte di un vasto pubblico, specchio perciò della moda, dei gusti e degli orientamenti, ovvero eco della vox populi dell’epoca.

Possono così, le dissertazioni del retore, costituire una fonte preziosa, in quanto indice di gradimento della tradizione classica, come pure di popolarità di temi culturali ed etico-politici. Soltanto negli ultimi quindici anni, tuttavia, la comunità scientifica ha rivolto la debita attenzione all’attività di Massimo, in un processo lento e spesso settoriale, come talvolta lamentato da acuti interpreti, tanto più in Italia, dove tra l’altro, a fronte di alcuni lavori su singole orazioni e rispetto all’opera messa in atto in altri paesi, manca una moderna traduzione integrale del corpus, se è vero che l’ultima, apprestata dal signor Piero de’ Bardi conte di Vernio academico fiorentino, fu pubblicata a Venezia nel 1642.

Eppure, meno di un cinquantennio fa, proprio uno fra i più insigni storici italiani del mondo antico, Santo Mazzarino, nella sua ricchissima summa storiografica che è Il Pensiero Storico Classico, non mancava di cogliere l’interesse originale e importante dell’espressione di Massimo, in riferimento alla dissertatio 22 (ed. Hobein), che contiene una dura condanna verso la storia e un esplicito dissenso verso l’attività storiografica.

Allo storico di oggi spetta quindi raccogliere il frutto delle intuizioni mazzariniane per verificare l’interesse della testimonianza del retore tirio entro le vicende della cultura romano-imperiale, provando un inquadramento dello scrittore, più che nell’ambito della retorica di II sec., nel contesto del mutato clima storico-politico degli anni di Marco Aurelio e Commodo.

In una prospettiva di valorizzazione del testo del retore greco, il saggio di Ilenia Achilli, studiosa di storia e storiografia greca e romana, dal titolo Le ali di Clio. Massimo di Tiro e il pensiero storico classico, pp. 136, € 25,00, (acquista il volume) offre così una chiave unitaria di lettura delle dissertationes 22, 23 e 24, presentate nell’originario testo greco con una brillante traduzione italiana.

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