Gabriele d’Annunzio, protagonista di un’esistenza tanto varia e avventurosa da proporsi come «inimitabile» e autore in proprio di una corposa produzione letteraria, è divenuto a sua volta, in vita e oltre, oggetto di innumerevoli reinvenzioni, bersaglio di giudizi e acuminate parodie, nonché fonte di polemiche spesso esulanti dal mero fatto artistico e letterario (Antonio Zollino, La bella sorte. Il personaggio D’Annunzio nella letteratura e nella vita culturale italiana, Agorà & Co. 2014, € 18,00) (link per l’acquisto del volume)
Lungo l’arco di un secolo, il personaggio d’Annunzio ha offerto così innumerevoli occasioni di scrittura, in verso e in prosa, e non si può nemmeno dire che si sia contentato di restare fra le righe: ha innescato polemiche, rotture di sodalizi, scelte editoriali e iniziazioni erotiche, ha orientato strategie politiche ed elettorali e insomma ispirato i più diversi comportamenti e reazioni, dalle patetiche emulazioni ai violenti rigetti, di volta in volta deformato e nel contempo costantemente alimentato dalle adulazioni come dalle ingiurie.
Seguire d’Annunzio sotto la specie del personaggio significa allora ripercorrere oltre un secolo di vita e letteratura italiana e riflettere su determinati caratteri, non sempre rassicuranti, del più recente passato e del nostro stesso presente.