L’attività pubblicistica di Ezra Pound, sulle testate più varie e da un capo all’altro del mondo, fu sempre copiosa e incessante. Dal 1924 stabilmente in Italia, a Rapallo, alla fine del 1937 è attivo nella redazione di «Broletto», rivista lariana alla quale egli collaborerà per una breve ma intensa stagione. D’intesa col suo direttore e fondatore, il gallerista-collezionista Carlo Peroni, Pound chiamerà a sé alcuni critici e scrittori di fiducia, taluni già suoi collaboratori in precedenti iniziative, Ubaldo degli Uberti, Lina Caico, Edmondo Dodsworth, John Drummond e, buon ultimo, il critico e traduttore veneziano Carlo Izzo, tra i maggiori anglisti del Novecento.
Quest’ensemble rivestirà un ruolo particolare nell’economia del mensile, ritagliandosi con la rubrica “Servizio di comunicazioni” un angolo privilegiato dal quale «dare ampia notizia di pochi e selezionati libri stranieri che non hanno ricevuto un’adeguata attenzione da parte della stampa commerciale dei loro Paesi (…), opere che rivelano un particolare interesse per la loro forza provocatoria o che posseggono un valore permanente».
L’avventura poundiana a «Broletto» durò dodici mesi esatti, l’intero 1938, anno fatidico del Patto d’Acciaio e delle scellerate leggi razziali. Il saggio di Maurizio Pasquero dal titolo Un poeta americano sul Lago di Como: Ezra Pound, Carlo Peroni e il “Broletto” (1937-1938), pp. 160, € 15,00 (acquista il volume), ne ricostruisce la storia, avvalendosi di molti documenti inediti – tra cui l’intero carteggio Pound-Peroni – che consentono di aprire una significativa finestra sul ‘clima mentale’ del Poeta americano in quell’inquieta vigilia di guerra.
L’Autore:
Maurizio Pasquero si occupa di anglistica e di storia e cultura del mondo celtico. Ha in corso studi sulla diffusione in Italia, nei primi decenni del Novecento, dei maggiori autori del “Rinascimento irlandese”, William Butler Yeats, Lady Augusta Gregory e John Millington Synge. Ha scritto sull’attività letteraria di Ezra Pound nella Penisola – come pure sulla ricezione dell’opera di James Joyce nel nostro Paese – per il tramite del prosatore, critico e traduttore comense Carlo Linati nel periodo tra le due guerre mondiali.
Su quest’ultimo, nel 2010, ha organizzato a Varese la giornata di studi «Irlanda e Lombardia sorelle senza saperlo»: Carlo Linati tra Irish Renaissance e rivoluzione joyciana e curato l’antologia Belli Spiriti d’Irlanda (Terra Insubre). Collabora alla rivista «Studi Irlandesi – A Journal of Irish Studies» dell’Università degli Studi di Firenze. Nel 2012 ha dato alle stampe il saggio di storia sociale e archeo-militare I Celti della Valle del Po negli eserciti di Roma (Il Cerchio).