Catharine Trotter Cockburn, Difesa del Saggio sull’intelletto umano del sig. Locke, edizione e traduzione a cura di Emilio M. De Tommaso e Giuliana Mocchi, 2016, COLLANA “I palinsesti di Diotima” (link per acquistare il volume)
La figura di Catharine Trotter Cockburn trova certamente posto in una categoria storiografica che Virginia Woolf, all’epoca di A Room of One’s Own, desiderava fosse esistita, ma di cui non riconosceva né tracce né caratteri, pur consapevole di un’inespressa e ancora non riconosciuta energia creativa delle scrittrici del passato, laddove fossero state significativamente presenti nella tradizione occidentale.
Con l’affermarsi dei gender studies in ambito accademico, almeno dalla fine degli anni settanta del Novecento si è definito l’orizzonte intellettuale e storico-sociale di questa categoria, che si riferisce alle Early Modern Writers. Il dibattito sulla realtà di un rinascimento femminile europeo, inaugurato da Joan Kelly-Gadol, la discussione sulla diffusione del cartesianesimo inteso come catalizzatore delle consapevolezze identitarie femminili, la riscoperta delle pensatrici di età e di ispirazione lockeana e leibniziana, sono soltanto alcune tappe della riflessione sulle caratteristiche dell’intellettualità femminile di età moderna. Tale riflessione, che affronta snodi teorico-metodologici specifici, nasce da un intenso lavoro di recupero di fonti e di identità autoriali oscurate o misconosciute, spesso con implicite adozioni delle strategie di controllo dominanti, tali da determinare l’auto-esclusione, anche nel caso di Trotter, come vedremo.
La sua vicenda intellettuale fu per molti aspetti straordinaria. Precoce e feconda poetessa e autrice di opere teatrali, fu molto apprezzata dai suoi contemporanei, tanto che i suoi lavori furono ripetutamente messi in scena nel torno d’anni a cavallo tra la fine del secolo decimosettimo e l’inizio del decimottavo. Ella era, inoltre, dotata di una vivacità speculativa non comune, che le consentì di scrivere e pubblicare anche alcune pregevoli opere filosofiche.
Uno degli elementi che rende particolarmente interessante la sua vicenda è il fatto che Trotter riuscì ad affermarsi sia come autrice sia come filosofa in un contesto sociale, politico e ambientale, caratterizzato da asimmetrie di genere profondamente gerarchizzanti.