Chi sono i professionisti che lavorano con i migranti e come cambiano nell’accoglienza? Chi sono i migranti e perché fuggono dal loro paese? Il volume dal titolo Dentro il C.A.R.A. di Mineo. Storie di chi accoglie, storie di chi arriva, a cura di Sabina Fontana e Angelo Maria Indelicato, Lugano, pp. 182, € 15,00 (link per l’acquisto del volume) è il risultato di una composizione corale dove chi accoglie e chi arriva contribuiscono ad una narrativa polifonica dell’esperienza migratoria.
Raccoglie i risultati di un percorso di apprendimento esperienziale che ha utilizzato la narrazione come strumento di analisi del proprio fare con l’obiettivo di decentrarsi, riconsiderare la propria visione del mondo e le proprie strategie per incontrare i migranti. Le storie di chi arriva sono ridotte alle coordinate essenziali. Sono storie di fughe, di persecuzioni, di abusi, di discriminazioni, di pregiudizi, di stigma.
Attraverso le storie di chi accoglie e di chi arriva si torna ad una narrazione dove i fatti raccontano come le persone cambiano con le relazioni e con gli eventi.
I Curatori del volume
Sabina Fontana insegna Linguistica Generale e Linguistica della Lingua dei Segni Italiana presso la Struttura Didattica Speciale di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Catania. Ha ideato e promosso il percorso di Apprendimento Esperienziale realizzato presso il C.A.R.A. e curato i contributi raccolti nella sezione delle Storie di Chi accoglie. È autrice di varie pubblicazioni, tra cui Linguaggio e Multimodalità (2009, ETS) e Tradurre Lingue dei Segni (2013, Mucchi).
Angelo Maria Indelicato è psicologo e psicoterapeuta, si occupa di sostegno psicologico alle popolazioni migranti presso il Nuovo C.A.R.A. di Mineo dal 2011 ed è da sempre impegnato nell’attività clinica. Ha partecipato al percorso di Apprendimento Esperienziale realizzato presso il C.A.R.A. e ha curato la sezione delle Storie di chi Arriva. Nel 2013 ha pubblicato per la rivista Idee in psicoterapia l’articolo «A. e l’altro volto del destino. L’incontro terapeutico possibile in un centro per richiedenti asilo politico».