Mattia De Poli, Il canto di Dioniso. Alle origini della tragedia greca, prefazione di Angelo Tonelli. Nota finale e raccolta di monodie di Paola Polito, con XVII tavole a colori, pp. € 25,00 (link per l’acquisto del volume)
Questo volume si propone di associare alla disamina della tragedia greca – fiorita e culminata nella terra degli dei e delle dee come fenomeno specifico, a partire dal teatro rituale, a sua volta connesso con lo sciamanesimo e presente anche nelle sacre rappresentazioni eleusine dedicate a Demetra e Persefone, oltre che in altre tradizioni, per esempio nel culto egizio di Osiride – una prospettiva insieme iniziatica, sapienziale, storica, letteraria, iconografica e performativa. La dimensione performativa, caratterizzata da una contaminazione tra l’aspetto musicale e coreutico proprio della produzione dei tre tragici, per altro messo in luce nel saggio di De Poli accanto a una osservazione diacronica della tragedia greca e della sua complessa policromia emozionale fin nelle sue estreme propaggini tardo antiche, è suggerita nel CD allegato, che contiene le melodie e i canti di Paola Polito e gli arrangiamenti di Beppe de Ruggiero.
Ne nasce uno sguardo insieme rispettoso dell’antico e attento alla dimensione extraletteraria dell’evento tragico, che era forma multisensoriale di catarsi e contemplazione e paideía collettiva, affidato alla parola, al corpo e alla phoné, in grado di richiamarci, nella sua inattuale attualità, a un modo consapevole di attraversare la vita, all’insegna del páthei máthos, la legge enunciata nel canto di ingresso del Coro nell’Agamennone eschileo, formidabile antidoto al nichilismo e allusione a un tragitto che consenta, parafrasando le parole di Giorgi Colli riferite alla Sapienza greca, di attraversare la selva del dolore senza venirne straziati, anzi trasformandola in occasione di sempre ulteriore conoscenza degli abissi, che permette di accedere alla luce non posticcia della consapevolezza.
L’Autore
Mattia De Poli è ricercatore di Lingua e Letteratura Greca presso l’Università di Padova. Nei suoi studi si è occupato di tragedia greca, in particolare di Euripide, da diversi punti di vista: critica testuale, analisi metrica, drammaturgia. A questi argomenti, oltre a vari articoli e contributi, ha dedicato tre monografie: Le monodie di Euripide. Note di critica testuale e analisi metrica (Padova 2011), Monodie mimetiche e monodie diegetiche. I canti a solo di Euripide e la tradizione poetica greca (Tübingen 2012), Fra metro e parola. Considerazioni sulla poesia drammatica greca (Padova 2013). Per il Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni” ha tradotto dal greco moderno all’italiano l’Oreste di Stratis Paschalis, prodotto dal Teatro Nazionale Greco e rappresentato al Teatro Olimpico di Vicenza nell’ambito del 63° Ciclo di Spettacoli Classici (2010). È stato assistente alla drammaturgia del Filottete di Sofocle, allestito dall’INDA (Istituto Nazionale del Dramma Antico Fondazione Onlus) nell’ambito del XLVII Ciclo di Rappresentazioni Classiche del Teatro Greco di Siracusa con la regia di Gianpiero Borgia (2011). Presso l’Università di Padova cura l’organizzazione del Convegno internazionale Il teatro delle emozioni, finora dedicato alla Paura (2018) e alla Gioia (2019). Collabora con il Centro studi sul teatro classico dell’Università di Torino.